Che cos’è l’ Ecodesign?
L’ Ecodesign si occupa degli standard energetici che alcuni elettrodomestici (tra cui frigoriferi, televisori, lampadine e lavastoviglie) devono rispettare per poter essere immessi sul mercato comunitario.
Implementare l’ Ecodesign ( o design sostenibile ), significa porre alla base della progettazione di un qualsiasi prodotto, la riduzione dell’ impatto ambientale nel suo intero ciclo di vita.
Com’è nato l’ Ecodesign?
Nell’ambito del protocollo di Kyoto del 1997 con l’esigenza di ridurre le emissioni nell’ambiente, l’Unione Europea ha stipulato un accordo internazionale che negli ultimi anni è confluito nella Direttiva Europea ErP 2009/125/CE altrimenti nota come Ecodesign ( figlia delle vecchie direttive 2005/32/CE, e 2008/28/CE).
Da quando questa Direttiva è entrata in vigore, ha fissato gli standard di consumo sostenibile di alcuni prodotti, tra cui televisori, frigoriferi, lavastoviglie e lampadine, che sono oggi molto più efficienti.
Ciò significa che tutti i produttori si devono attenere, già in fase di progettazione, alle nuove regole, per migliorare l’efficienza energetica e ridurre l’impatto ambientale dei prodotti durante l’intero ciclo di vita.
L’ultima versione della Direttiva, oltre a ribadire la progettazione ecologica dei prodotti, ha allargato ulteriormente il campo di applicazione dell’ Ecodesign. Quindi non solo televisori, microonde e lavatrici, ma anche prodotti che, influenzando il consumo, possono contribuire al risparmio energetico, come i prodotti per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria (i cosiddetti Energy related Products che danno il nome alla Direttiva stessa).
Cos’è l’etichettatura energetica?
Per individuare l’efficienza energetica dei prodotti furono in un primo momento introdotte delle nuove etichettature che andavano dalla classe A alla classe G. Nel 2010, dato l’incremento di efficienza energetica dei prodotti connessi all’energia, è stata pubblicata la Direttiva Europea 2010/30/CE che ha introdotto le nuove classi di efficienza energetica: A+, A++ e A+++. Con lo scopo di consolidare le norme sull’etichettatura, si è previsto un aggiornamento regolare delle classificazioni e l’estensione delle norme ad altre apparecchiature.
L’ Europa è sempre più rivolta all’ottimizzazione del rendimento energetico, e l’etichettatura energetica è uno dei punti salienti di questa Politica. La Comunità Europea ha stabilito l’obiettivo di ridurre entro il 2020 le proprie emissioni interne di almeno il 20%. L’etichettatura è regolamentata uniformemente in tutta Europa seguendo procedure di calcolo definite dalla Commissione Europea; per questo rappresenta uno strumento di confronto per misurare il livello di efficienza dei vari prodotti.
L’etichetta energetica è un valido aiuto nella scelta degli elettrodomestici da parte dei consumatori già da alcuni anni mentre da settembre 2015, con l’entrata in vigore delle Direttive “Ecodesign” ed “Etichettatura Energetica” anche per generatori di calore per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria. Oggigiorno l’Etichetta Energetica guida le scelte dei consumatori per una più ampia gamma di prodotti, dal frigorifero alla caldaia, al soffione per la doccia.
Un recente rapporto di Legambiente (co-finanziato dalla Commissione Europea) ci indica però che bisogna porre una maggiore attenzione a questi argomenti. E’ stata infatti verificata la corretta applicazione della Direttiva Ecodesign su oltre 2500 prodotti venduti in Italia: quello che è emerso è che quasi un prodotto su due risultava venduto senza etichetta o con un’etichetta non corretta.
Nel corso dell’ultimo decennio, varie tecnologie innovative d’illuminazione come i LED hanno avuto larga diffusione come alternative economiche ed eco-compatibili alle lampadine tradizionali.
EQS offre una gamma completa di prove di efficienza energetica affiancate da servizi di certificazione per prodotti d’illuminazione secondo i requisiti normativi, gli standard di settore e le necessità dei clienti.
- Guarda il video lampadine di nuova generazione
- Leggi il rapporto di Legambiente: