Fiere Europee ed Internazionali REACH UE: limitazione sulla formaldeide articoli di consumo

UE: plastica monouso divieto al consumo

 

Il Parlamento europeo, ha approvato in via definitiva, una provvedimento che impone agli Stati membri entro il 2021 di vietare l’uso di una serie di articoli in plastica monouso.

Entro il 2021 dovranno essere vietati nell’UE le posate di plastica monouso,(cannucce, forchette, cucchiai, bacchette) le plastiche ossi-degradabili e i contenitori per alimenti e bevande come tazze in polistirolo espanso, inclusi tappi e coperchi. Gli Stati membri incoraggiano l’uso di alternative alla plastica sostenibile e più sicure,per quanto riguarda i materiali destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari.

 

Questo nuovo regime si applicherà anche agli attrezzi da pesca e per acquacoltura contenenti plastica, quali nasse,trappole, galleggianti e boe, reti, funi, corde, che sono un problema serio nel contesto dei rifiuti marini, e mettono altamente a rischio gli ecosistemi e la biodiversità del mare nonchè la salute umana e animale, oltre a danneggiare attività quali il turismo, la pesca e i trasporti marittimi.

 

La direttiva inoltre, introduce l’obbligo dell’etichettatura informativa sull’impatto ambientale di disperdere per strada le sigarette con filtri di plastica,in quanto questi si collocano al secondo posto nella gerarchia degli articoli in plastica monouso più frequentemente dispersi nell’ambiente, a causa di numerose sostanze cancerogene accertate per l’uomo, nonchè metalli pesanti che possono fuoriuscire dal filtro e danneggiare l’ambiente terrestre, aereo e marino circostante.

L’Europa dispone ora di un modello legislativo da difendere e promuovere a livello internazionale, data la natura globale del problema dell’inquinamento marino causato dalle materie plastiche,essenziale per il pianeta.

 

Secondo uno studio della Commissione,oltre l’80% dei rifiuti marini e’ costituito da plastica. I prodotti coperti dalla direttiva costituiscono il 70% di tutti i rifiuti marini. Salvaguardare il mare e l’uomo Secondo la Commissione europea, oltre l’80% dei rifiuti marini è costituito da plastica.

A causa della sua lenta decomposizione, la plastica si accumula nei mari, negli oceani e sulle spiagge dell’Ue e del mondo. I residui di plastica sono ingeriti dalle specie marine (come tartarughe marine, foche, balene e uccelli, ma anche dai pesci e dai crostacei) e sono quindi presenti nella catena alimentare umana; altre materie plastiche, come le bottiglie per bevande, dovranno essere raccolte separatamente e riciclate al 90% entro il 2025.

Secondo la direttiva, inoltre, entro il 2029 gli Stati membri dovranno raccogliere attraverso la differenziata il 90% delle bottiglie di plastica. La normativa prevede anche che entro il 2025 le bottiglie di plastica debbano contenere almeno il 25% di contenuto riciclato, per passare al 30% entro il 2030.

 

“LiberAMI dalla plastica”, iniziativa di Ambiente Mare Italia supportata dalla Commissione europea 

Lo scorso anno Ambiente Mare Italia aveva lanciato l’iniziativa “LiberAMI dalla plastica”, coinvolgendo le scuole e i loro studenti, con i giovani tra i più sensibili agli argomenti relativi all’ambiente (come ha dimostrato la recente iniziativa sulla marcia globale per il clima). L’obiettivo della campagna nazionale di AMI è di sensibilizzare il pubblico sul tema della plastica monouso e sulla localizzazione delle aree libere dalla plastica usa e getta, al fine di raggiungere l’obiettivo di un “mare libero”.

 

Addio ai prodotti in plastica monouso, per la salvaguardare l’ambiente

C’è l’accordo politico all’Europarlamento per bandire gli oggetti prodotti in plastica monouso: si procederà per gradi a partire dal 2021, a cominciare da bastoncini cotonati, posate, piatti, bicchieri, cannucce, mescolatori per bevande e aste per palloncini . Tutti questi prodotti dovranno essere fabbricati esclusivamente con materiali sostenibili, inoltre, i contenitori per bevande in plastica monouso saranno ammessi solo se i tappi e i coperchi restano attaccati al contenitore.

La direttiva fissa anche un obiettivo di raccolta del 90% per le bottiglie di plastica entro il 2029 (invece del 2025 originariamente proposto dalla Commissione europea, nel maggio 2018), ad esempio mediante l’introduzione di sistemi di cauzione-deposito, come quelli già esistenti per alcune bottiglie di vetro.

Entro il 2025, inoltre, grazie agli emendamenti aggiunti dall’Europarlamento, il 25% delle bottiglie di plastica dovrà essere composto da materiali riciclati, quota che salirà al 30% entro il 2030; In più, il divieto di commercializzazione riguarderà anche gli oggetti di plastiche cosiddetre oxo-biodegradabili (che all’esposizione all’aria si riducono in piccoli frammenti ma restano poi comunque a lungo nell’ambiente) e alcuni contenitori di alimenti in polistirene espanso.

 

Di seguito riportiamo un link con informazioni utili per approfondimenti:

Direttiva (UE) 2019/904

Testo approvato

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